mercoledì 15 luglio 2009

ANTEPRIME E RIASSAGGI


Dopo vari assaggi e riassaggi del Malvasia Passito 2007 del Negrese, come minimo un commento ci vuole...e visto che ci sono, due parole sul 2008 appena imbottigliato e che uscirà a fine estate ci vogliono pure loro. Ricordo che Matteo Braga produce questo Passito da grappoli di malvasia provenienti dalle vigne aziendali poste nei pressi di Montepo, in comune di Ziano. Appassimento al sole su teli di plastica bianchi e fermentazione parte in acciaio e parte in legni usati. Qui trovate il racconto della verticale di marzo 2008 (quando l'assaggio del 2007 fu fatta da botti e vasche).


2007
5.400 bottiglie prodotte. Una delle migliori versioni di sempre, ed uno dei migliori Passiti piacentini mai prodotti. Naso didattico ed archetipico, ampio e nitido, che spazia dalle classiche note di pesca e albicocca disidratate/sciroppate a sfumature agrumate, di porcini, fichi secchi e spezie. In bocca il cerchio si chiude, infatti accanto a volumi e densità importanti emerge un nerbo acido rinfrescante che accompagna il vino in un bellissimo e lungo finale. 91



2008
5.000 bottiglie prodotte. Da un’annata meno importante, un’ottima versione per questo vino, qui in veste più semplice e lineare rispetto al 2007. Naso meno ricco che insiste su sensazioni di marmellata di arance, mantenendo toni speziati e di frutta gialla sullo sfondo. Il palato è grasso e avvolgente, senza però la necessaria ampiezza ed i contrasti che l’avrebbero reso grande. 88



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venerdì 10 luglio 2009

L'ORA FELICE


Torno sull’Ora Felice, il passito de La Tosa di cui già avevo parlato qui, approfittando della verticale (quattro annate: 2005-2008) che Stefano Pizzamiglio mi ha dato la possibilità di gustare venerdì 11 luglio in azienda. Molti temi relativi alla Malvasia, passita e non, sono stati affrontati con Stefano nella già citata chiaccherata e nel suo testo pubblicato il 17 giugno 2009 su questo blog, ma l’assaggio delle bottiglie costituisce come sempre il banco di prova più significativo. La degustazione comparata di diverse annate è il luogo d’incontro, il campo aperto delle possibilità dove ciò che si è previsto e pensato (l’Idea) si incontra, e a volte si scontra inesorabilmente, con la realtà. Nel caso dell’Ora Felice ciò che emerge è un disegno ben definito dell’opera, è l’uso di un linguaggio preciso, che muta di anno in anno seguendo la variabilità vendemmiale, ma sempre seguendo il preciso disegno iniziale.
E’ l’idea di un passito rinfrescante e “leggero”, non per questo magro e semplice, che rinuncia in parte alla calda esplosività mediterranea della malvasia appassita al sole per cercare espressioni più sottili e chiaroscurali, più polifoniche e complesse.


L’Ora Felice è ottenuto da grappoli appassiti in cassette poste in appositi locali. Le uve provengono da tre vigneti (Sorriso, Morello, Ronco).
Si fa una vendemmia “chirurgica” ponendo grandi attenzioni all'aspetto igienico, quindi alla sanità delle cassette, delle forbici, delle mani (i vendemmiatori indossano guanti di lattice) e all'integrità dei grappoli.
Il residuo zuccherino dei vini oscilla tra i 155-160 gr/l delle prime due annate ai quasi 190 gr/l delle ultime due. Le gradazioni alcoliche variano invece tra gli 11,5° e i 12° svolti.
Il tempo d'appassimento può variare molto, tanto che nel 2006 è stato inferiore al mese, mentre nel 2007 ha raggiunto i 33 giorni e nel 2008 i 41 giorni (con un calo in peso del 46%). La fermentazione si svolge in acciaio inox.
La produzione (in bottiglie da mezzo litro): 1.400 nel 2005, 2.900 nel 2006, 3.400 nel 2007, 2.500 nel 2008.









2005
La prima annata prodotta mostra oggi il profilo più evoluto tra le quattro degustate. Il finale è ancora abbastanza fresco, ma il profilo del vino, con i suoi toni “canditi” e una dolcezza meno contrastata è più placido di quelli che seguiranno. Comunque piacevole. 83

2006
Più grinta e vivacità del 2005, con centro bocca e finale amarognolo che ne frena parzialmente lo sviluppo. Il naso rimanda a toni di pera, scorze d’agrumi e pesca. Dinamico e nervoso. 85

2007
15% di botrytis ed un naso dove le classiche note agrumate si ampliano in un quadro più complesso. Palato armonico e scorrevole, composto. Qui il profilo si fa quasi più pensoso, trovando un’eleganza austera. La bocca incede precisa e diritta, snella e ben bilanciata fino ad arrivare ad un finale pulito e fresco. 86

2008
In anteprima (uscirà prima di fine anno). Naso ampio, ricco, con note di macedonia, frutta bianca (mela, pera e pesca), scie agrumate (lime) e speziate (zenzero), in un contesto che vive d’un’espressività più diretta rispetto al 2007, tra calore mediterraneo e slanci nordici. Vivo e lungo, si basa su di una costruzione che ha più strati di lettura, frutto della ricerca di maggiore freschezza in fase di raccolta delle uve. 87



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