venerdì 1 luglio 2011

la rarefazione.


Preso da un blog (“preso” vuol dire che ho fatto copiaeincolla):
"Pochi giorni fa ho scoperto i due l’Ortrugo e il Gutturnio “sur lie” di Croci. In particolare del primo mi sono subito innamorato (entrambi erano dei 2009). Conoscevo già la barbera di Donati, ma non pensavo di potermi innamorare di vini rifermentati in bottiglia. E invece è successo. Anche “raffermato”, l’Ortrugo è un vino che continua a comunicare vitalità, genuinità e, nonostante un lievissimo che di letame (che io apprezzo con questa rarefazione, perchè è un sentore prossimo a qualcosa di veramente nobile), una pulizia di vinificazione impeccabile."
Ecco, non lo so, ma io mi arrendo di fronte a una cosa così.

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sempre lui.


Torno a parlare con grande piacere del vino di cui probabilmente più si è parlato fino ad ora su questo blog.
Lo scorso 18 giugno è stata presentata l'ultima annata in commercio (2001) del Vinsanto di Barattieri. A dire il vero, con la “scusa” della presentazione, l'azienda ha organizzato un'eccezionale verticale di 8 annate (comprese tra il 1973 e il 2001).
Non dirò molto sulle annate che più mi hanno colpito (i magnifici '99 e '90), né sulle rimanenti 6 (altri lo faranno), ma dirò qualcosa in più sul 2001.
Sentito accanto al 2000, al 1999 e al 1998 (cioè le tre precedenti annate, presenti in degustazione) è...diverso. Ma và? Bravo, bella scoperta, direte.
No, voglio dire che il naso ha un'evoluzione leggermente più marcata di quegli altri, una complessità olfattiva quasi più rustica, un po' meno balsamica. E poi il palato: più austero. Meno dolce, con una vena acido-amarognola e una grassezza meno evidente, che lo rende meno denso, ma più scorrevole.
Oggi appare meno luminoso del magnifico '99, ad esempio, un po' più nervoso e inquieto, ma sarà un vero piacere ritrovarlo tra qualche mese. O, meglio ancora, tra qualche anno.

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