domenica 5 dicembre 2010

georges cogny e george clooney.


Non ho mai conosciuto Georges Cogny, mai assaggiato un suo piatto. Però essendo coinvolto nella produzione del documentario sul cuoco francese-farinese che Francesco Barbieri e Andrea Canepari stanno girando, quasi quasi mi sembra di iniziare a conoscerlo un po'.
Non se ne parla mai con freddezza, di Cogny. Cioè, le persone intervistate fino ad ora, allievi, eredi, gourmet, giornalisti, chi più chi meno, si lascia andare all'emozione, si commuove anche. Mai vista una cosa così per un cuoco. Che evidentemente non era “solo” un cuoco, ma molto di più.
Qualcuno l'ha definito “un meteorite di materiale preziosissimo atterrato in una campagna deserta”, che come titolo sarebbe troppo lungo anche per la Wertmuller, però è una delle frasi che rappresentano meglio alcuni aspetti della vicenda Cogny. Una fra le tante sentite in questi primi giorni di riprese.
Un'altra cosa che dice forse meglio di altre chi era e cosa faceva Cogny, è il dolce al sale. Cioè un dolce (?) estremo, al sale appunto, che Cogny realizzò pare con risultati disastrosi spinto dalla curiosità e dalla continua tensione alla sperimentazione e alla ricerca. La curiosità prima di tutto.
L'amore quasi totalizzante per la Cucina lo ha tenuto dentro le cucine, dietro i fornelli e mai in sala, mai in giro a farsi vedere. E infatti in giro si trovano poche foto, pochissimi filmati, su Internet c'è poco o niente. Anzi, all'inizio dei lavori di ricerca bibliografica veniva da sorridere leggendo che i motori di ricerca, vedendosi fare la richiesta “Geoges Cogny”, non trovando nulla sul personaggio, ti dicessero: forse cercavi George Clooney. E tu a dirgli: no, pirla, sto cercando Cogny, non Clooney. E giù ad aggiungere altre parole chiave, tipo: Georges Cogny cuoco. E lui, il computer, anzi, il motore di ricerca, ancora a dirti: forse cercavi George Clooney cuoco.
Poi un giorno la segretaria di un importante personaggio pubblico che Barbieri/Canepari vorrebbero intervistare, alla richiesta di rilasciare un'intervista su Cogny, dice: ok, sento se P......accetta di farsi intervistare su George Clooney. E tu a dirle: no no, Georges Cogny, Cogny, non Clooney!
Non lo so se dopo l'uscita del film i motori di ricerca faranno ancora confusione tra Cogny e Clooney. So però che Barbieri e Canepari stanno facendo un bellissimo lavoro insieme all'affiatatissima troupe di 8 persone, animati da un atteggiamento molto sensibile e recettivo. Quello giusto.
Vi terrò aggiornati.

2 commenti:

Unknown ha detto...

grande vittorio.
hai colpito nel segno: se non facesse schifo in video, inizierei il film con google che ti dice: forse stai cercando george clooney.
Stamattina ho incontrato un amico di mio padre che mi ha detto che vicino a melegnano c'è un ristorante il cui cuoco chiamava georges "il messia".
praticamente è tutto leggenda.

Massimo ha detto...

Dobbiamo educare anche i computer ormai. Stanno sicuramente facendo un buon lavoro. posso dire che Georges era già leggenda quando ero giovane io.
Ciao